Cercare una immagine, capirne il senso, volerla rendere reale e consapevole della sua esistenza. Nei ritratti di donna di Francesco Lo Bianco troviamo una ricerca spasmodica di sensazioni: colori, ombre, bianco e nero che sembrano rivelarci la sua ricerca dell’oltre. In questa epoca di confusione dove l’immagine racconta sempre più gli oggetti messi in mostra, dove la foto deve mostrare, l'artista cerca uno spazio intimo tra se e la sua foto quasi a volere coprire le sue immagini, a nasconderle più che a rivelarle. “La rivelazione qualora ci fosse, appartiene allo spettatore” questo dichiara l’autore in una sua precedente intervista, dichiarazione d’amore per l’immagine e per l’esigenza, di ogni essere umano, di comunicare.

Nato a Catania nel 1982, fin da bambino dimostra una spiccata sensibilità verso le arti visive e dello spettacolo, frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia Siciliano (Midal cinematografica) in sceneggiatura e realizza diversi cortometraggi e videoclip musicali. Matura diverse esperienze nel campo della fotografia, della scrittura per immagini e nel video editing e inizia la collaborazione alla stesura di diverse sceneggiature per il cinema e la tv con la società Clctbroadcasting di Palermo. Nel 2012 vince il premio Ciak Sicilia come migliore regista per il documentario “C’era una volta Angelo Musco” e nel 2013 partecipa al 68° festival di Venezia fuori concorso con il cortometraggio “Il dito sull’orologio” nella sezione industry trade expo. Ha insegnato fotografia e montaggio audiovisivo presso l’ente di formazione Enfap di Catania  e montaggio video presso l’ente di formazione C&B di Catania. Nel 2016 si trasferisce a Milano dove lavora per la televisione.